Ho cercato di ripercorrere il Novecento col mio mentore, nonna Peppa, con un duplice intento di lasciare memoria e testimonianza scritta di un patrimonio di identità etnico-culturale che, trasmesso oralmente, rischia di dissolversi tra le pieghe del tempo e le “distrazioni” della nostra epoca e trasmettere tale patrimonio alle nuove generazioni per poterlo conservare nella consapevolezza delle proprie origini. Ho attinto dai ricordi, ho svolto ricerche, intervistato persone anziane che sono state felici di raccontare e di essere ascoltate. Come Virgilio con Dante, fra i gironi della Divina Commedia, così con nonna Peppa mi sono ritrovata fra i racconti, i proverbi, gli indovinelli, i canti, le filastrocche. Ho appreso i segreti dei mestieri di una volta, ho imparato le ricette antiche. Con il glossario e l’appendice, nel contempo, ho rivolto lo sguardo alla mia meravigliosa regione, la Lucania. Nonna Peppa però, rimane il punto fermo di questa raccolta che si snoda lungo le strade fangose e sterrate, prima, e asfaltate poi, del mio paese, Palazzo San Gervasio in provincia di Potenza, a cui, con questo libro, rivolgo il mio omaggio con la consapevolezza che occorre narrare il passato se si vuole comprendere da dove proveniamo e ciò che oggi siamo.