Stazione di Calitri, venerdì 12 Agosto 1994: un’extracomunitaria albanese, partita dalla Caritas di Montella, viene investita accidentalmente dal pullman su cui stava per salire; muore ad Avellino dopo quindici giorni di coma.

L’autista del pullman è stato individuato. Allora come mai il medico legale afferma che sono colpevoli i medici che l’hanno accolta, a Sant’Angelo dei Lombardi?

Forse perché andava alla raccolta dei pomodori, scortata da caporali?

E come mai anche Michele, il matto amico dei volontari della Caritas, scompare e viene anche lui trovato in coma?

Siamo nell’anno dell’assassinio di Don Peppe Diana, e dell’incendio e la distruzione di un centro per extracomunitari intitolato a Jerry Masslo.

Tra giallo e noir, affiora un romanzo sociale, in cui, come in tutte le storie italiane, per quanto poco ci sia da ridere, si ride lo stesso.