Atturne a fracére | Estratto | Artisti di Borgo
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Atturne a fracére

Giovanni Zeverino

‘’Atturne a fracère’’nasce per dare una risposta a tutti quegli amici che nell’ultimo periodo mi hanno chiesto di raccogliere e pubblicare le mie composizioni in vernacolo santermano.

Già, il vernacolo santermano, è lui il vero protagonista di questa raccolta, il mezzo con il quale mi piace raccontare, principalmente in rima, le storie della mia terra, del paese che mi ha visto nascere, mettere su famiglia, emigrare, tornare.

Quale miglior modo di raccontare le storie di un paese, di una comunità, se non quello di calarsi nella sua lingua?

Chi vuole vivere a pieno le emozioni di un film straniero lo cerca e lo guarda nella sua lingua originale. Pensate a quello che ha fatto ad esempio Mel Gibson con ‘’Passion’’, nonostante tutte le difficoltà che comportava, ha voluto raccontare le ultime giornate di vita di Gesù in lingua aramaica, la lingua nella quale tutto è avvenuto.

Il vernacolo o dialetto oltre ad essere sinonimo di sintesi, immediatezza, musica, espressione colorita è soprattutto un segno di appartenenza ad un luogo e ad un periodo storico, un’eredità. Tenere vivo il nostro dialetto significa mantenere ancora in vita questa eredità, preservare un immenso bene culturale.

Ma ritorniamo alla ‘’fracère’’.

Il braciere nelle case dei nostri nonni, oltre ad essere spesso la fonte unica di riscaldamento rappresentava anche il fulcro del ‘’salotto’’ dove ci si sedeva la sera ed in attesa di andare a letto si PARLAVA, con la quasi certezza di non essere importunati da ‘’disturbi esterni’’, gli unici ‘’disturbi’’ spesso erano il semplice abbaiare di un cane o il bussare ai vetri ad opera di qualche vicino o parente che desiderava unirsi al gruppo per condividere a volte i raccolti ed a volte il solo calore emanato dal braciere.

Era intorno al braciere che i bambini, nonostante la stanchezza dei loro genitori dopo una giornata di duro lavoro nei campi, apprendevano storie, usanze, filastrocche e magari anche qualche vecchia e tipica canzone.

Ascoltavano attentamente perché quello che gli sfuggiva in quel momento non avrebbero avuto modo di cercarlo altrove. Non c’era Internet con i suoi motori di ricerca, non c’era RaiPlay e soprattutto i nonni, già… loro non ci sarebbero stati per sempre.

Di molte storie raccontate intorno al braciere, non si è mai saputo se fossero realmente accadute, se fossero in parte o totalmente inventate ma andava bene così. Era bello semplicemente ascoltarle… tutto il resto non contava, al massimo qualche domanda finalizzata a conoscere qualche dettaglio in più, per meglio inquadrare idealmente la scena.

Questo è quello che mi sono promesso di fare con questa mia raccolta: raccontare prendendo spunto da aneddoti, pezzi di storie rimastemi in mente, usanze, vere e proprie tradizioni, ricordi di persone conosciute e tanto altro ancora.

Mi piace immaginare la lettura di questa raccolta di poesie come un pretesto o addirittura il movente per concedersi una pausa dalla frenesia quotidiana, nelle fredde serate invernali così come nelle afose mattinate estive magari all’ombra di una folta quercia. Meglio sarebbe se la lettura avvenisse insieme a bambini (figli o nipoti), da evitare invece nel caso in cui, genitori o nonni, non fossero disposti a rispondere alle loro curiosità ed a completare le storie con i loro personali ricordi.

Se ‘’Atturne a fracère’’ fosse un farmaco mi sentirei di dire che non richiede prescrizione medica, che può essere assunto ogni qual volta se ne senta la necessità e che andrebbe somministrato con cautela a quei pazienti caratterizzati da una accentuata propensione alle emozioni. Attenzione agli effetti collaterali: potrebbe risvegliare lontani ricordi e la ricomprensione del dialetto santermano che si credeva aver dimenticato.

‘’Atturne a fracère’’ non ha una data di scadenza, non dovrà essere conservato ma tenuto sempre a portata di mano per farne immediato uso ogni qual volta si abbia voglia di rilassarsi ed abbandonarsi nei ricordi. Contrariamente a quanto previsto per i veri farmaci, ‘’Atturne a fracère’’ dovrà essere tenuto alla portata e alla vista dei bambini.

Nonostante le continue raccomandazioni dei produttori ed i sempre più dettagliati libretti di istruzioni, siamo sempre tentati di disimballare rapidamente tutti gli oggetti acquistati ed affidarci alle nostre capacità (spesso solo al nostro istinto) per l’inizio del loro utilizzo.

Prima di catapultarvi nella lettura di ‘’Atturne a fracère’’ concedetemi ancora qualche riga per parlavi della struttura di questo libro che vi siete ritrovati fra le mani e per darvi qualche consiglio sulla sua modalità d’uso.

‘’Atturne a fracère’’ è suddiviso in 9 capitoli all’interno dei quali sono state raggruppate per tema le composizioni in vernacolo.

Visto l’intento di riprodurre, durante la lettura di queste storie, quello che avveniva in torno al braciere, consci che ai nostri tempi esiste una quantità infinita di possibili distrazioni (smartphone, tablet, televisori, computer, smart watch…) all’inizio di ogni nuova composizione ‘’vi sarà chiesto’’ di mettere tutto in ‘’modalità aerea’’, ve lo ricorderò ogni volta con la specifica icona.

Isolati dal mondo virtuale potrete immergervi prima in una contestualizzazione di quanto riportato nella poesia, che troverete sulla pagina successiva, con il testo in vernacolo santermano che è stato volutamente allineato sul lato destro della pagina per meglio cogliere l’effetto della rima alla fine di ogni verso, seguirà il testo della poesia tradotto in lingua italiana ed allineato questa volta sul lato sinistro.

Sarà a questo punto che ‘’vi verrà concesso’’ di disattivare la modalità aerea in quanto vi sarà proposto un QRcode attraverso il quale, inquadrandolo con la fotocamera del vostro smartphone, sarà possibile visionare sul canale YouTube il video della specifica poesia, questo consentirà, come già sperimentato, di far comprendere il nostro vernacolo anche ai non santermani o a quei santermani che, lontani da tempo dal loro paese natìo, questa lingua l’hanno un po’ dimenticata. Tranquilli, se non avete uno smartphone che permetta di leggere i QRcode, potrete sempre richiamare il video trascrivendo in internet l’indirizzo riportato sotto il QRcode.

Detto questo non resta che augurarvi ora una buona lettura, anzi una … ’’bbona lësciùte’’

La formattazione di questa pagina è a cura dell'Artista dell'Opera

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