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Profumo di ginestre e polvere da sparo
Giuseppina Giudice
- Era una notte di settembre quando la tranquillità e la quiete
- furono spazzate via all'improvviso dall'operazione Avalanche
- delle forze alleate anglo-americane. C'era un gran bagliore sul
- mare, sembrava che albeggiasse, ma era notte fonda. Il mare
- brulicava di piccole imbarcazioni, canotti, anfibi che
- avanzavano verso la spiaggia di Trentova e sul litorale oltre
- Paestum, accompagnate dal rumore incessante di spari e la
- luce di razzi, sparati in continuazione da un incrociatore
- ancorato al largo.
- Ricordavo esattamente ogni cosa nonostante fossero trascorsi
- tanti anni. Tutto il mio passato era lì, davanti ai miei occhi,
- come in un film.
- Rividi quella notte dell' 8 settembre del '43: ero molto
- spaventata, anche i miei fratelli lo erano, ma gli adulti erano
- felici, si abbracciavano e ringraziavano il Signore. Dicevano
- che era un grande evento e che non dovevamo avere paura
- perché la liberazione dell'Italia era vicina.
- Non capivamo il senso di ciò. Io mi chiedevo di quale
- liberazione stessero parlando e di quale guerra perché fino ad
- allora noi bambini non avevamo capito di essere in guerra
- anche se erano accadute tante cose strane, che ci erano state
- presentate come un gioco riservato solo agli adulti. Ci
- vestimmo in fretta e scappammo tutti nel “rifugio”.
La formattazione di questa pagina è a cura dell'Artista dell'Opera
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