PAESE MIO
Maria Caputo
PAESE MIO
Paese mio che ti
ergi maestoso
sulla collina,
il sole ti bacia tutte le
mattine, mentre
tutta la piana
a te
s'inchina.
Sei l'estate che non
passa mai, tra le
feste in piazza,
tra lucciole e
zanzare,
tra una
farfalla che svolazza,
tra i vecchi mulini alle
conche, sul Fredane,
tra le fatiche dei
contadini,
e i cibi
genuini.
Ti spettina i
capelli il
vento,
tra tralci dorati
tra sapori
muschiati,
tra bontà prelibate.
Non hai paura
delle sfide,
con tutte
le tue
ricchezze ti fai
uno scudo e
poi accogli
i forestieri
con un
saluto.
Con i tuoi tesori
custoditi in
grembo,
ogni abitante rendi
particolare, col
sorriso, unico,
gioviale.
Paese mio, sei un fiore
in un cielo, ovattato,
dove si adagia,
piano, il
cuore,
lì,
nel suo posto
privilegiato,
al caldo,
in una immane
valle d'Ansanto!
Come un faro,
da lontano,
illumini la
via ai
tuoi
figli
e poi li accogli
sotto il tuo
bel manto.
Ed io,
forte, ti sento,
risuona come
un canto,
la tua voce,
nella culla
del
tempo,
mentre i ricordi
piano, piano,
stai
dondolando.