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Nonna Loreta e l'oro alla patria

Patrizia Manni

NONNA LORETA E L’ORO ALLA PATRIA

 

Mio nonno partì per l'Africa.

Lei lo accompagnò con mio padre piccolo, che diceva appena "PAPA'e MAMMA", alla stazione del paese.

Avevano perso già un figlio di pochi mesi, morto nella culla, Nicola, lei aveva il piccolo Pasquale per mano e il pancione per Giuseppina, che sarebbe nata dopo poco in assenza del padre.

Abbracciò Massimo mentre il treno si era fermato, pieno di uomini che partivano, Pasqualino era attaccato alla sua gonna e guardava il padre che prendeva il viso della madre per baciarla, deciso, appassionato com'era lui. Il ragazzo prese in braccio il figlio, lo alzò in aria e lo baciò con le lacrime agli occhi, poi lo riposò a terra.

I due giovani si salutavano e si mandavano baci mentre quel treno partiva.

Il bambino vedeva il padre allontanarsi e iniziò a battere la manina sulla banchina del binario ma lui non tornava, Pasquale batte' più forte la mano ma quel treno portò via il papà e quando non lo vide più, nemmeno piccolo piccolo, da lontano, iniziò a piangere...da quel momento, come tante altre donne, Loreta fu sola, ad affrontare la dura vita degli anni di guerra.

Nonna era una donna molto allegra, ironica, forte.

Cercò di aiutare in paese chiunque ne avesse bisogno: a casa sua c'era sempre una sedia per tutti.

Nonno le aveva messo il quadro incorniciato con la fotografia di Mussolini sul fusto del cannone, in camera da letto, sotto al quadro della Natività.

Iniziarono i controlli per le case, per vedere in quanti fossero e in cerca sempre di "disertori".

I primi a controllare, furono pochi fascisti, per la maggior parte erano fedeli al Re.

LORE', LEVALO QUESTO, le disse uno di loro, prendendo il quadro e gettandolo a terra.

E' SEMPRE IL RE, IL NOSTRO SOVRANO!!

Nonna raccolse i vetri da terra per togliere il pericolo ai bambini, ancora piccoli, mise nel baule la foto di Mussolini, poi andò da Romano che faceva le casse da morto e gli chiese di rimontare il quadro con il vetro e la foto del RE...

Passarono gli anni, intanto, a Roma, Vittorio Emanuele III , dopo il voto contrario del Gran Consiglio contro Mussolini, il 25 luglio 1943, fece arrestare il Duce che fu sostituito con il maresciallo Pietro Badoglio alla guida del governo...

A casa dei nonni rientrano i fascisti per controllare e trovano IL RE incorniciato...

Cominciarono a dire improperi, staccarono il quadro dalla parete e lo scaraventarono a terra:

IL RE HA TRADITO MUSSOLINI, QUI METTICI LA FOTO DEL DUCE!!

Fanno il saluto fascista, battono i tacchi ed escono.

Loreta, a quel punto ha 4 figli...di nuovo si curva, raccoglie i vetri da terra e, dicendo un SANDE DEMINECHE MIE, AIUTEME, torna da Romano che le rimette la foto che riemerge dal baule...

Passa poco tempo e i tedeschi arrivano a Cocullo come alleati degli italiani, il quadro resta e Loreta è tranquilla...ma dopo poco la situazione si capovolge...dopo l'otto settembre, i tedeschi sono nostri nemici e a casa Manni c'è ancora Mussolini in parete.

La povera nonna, impegnata, come tutti a sbarcare il lunario con i 4 bambini, si ritrovò un manipolo di tedeschi in casa per rastrellare gli uomini, appena videro la foto di Mussolini, si accanirono coi manici dei fucili contro di essa, scassando vetro, cornice e accanendosi a terra, la misero sotto ai loro scarponi, calpestandola, mentre urlavano impazziti.

I bambini piangevano terrorizzati, allora Loreta si inginocchiò, si fece la croce mentre abbracciava i bambini e chiese di non far loro del male, uno di loro le diede uno schiaffo sul capo e andarono via, mentre lei rimase inginocchiata per qualche minuto, terrorizzata, se ne uscirono così e solo quando non si sentirono più le loro urla, si alzò e richiuse la porta di casa.

Massimo intanto, tornato con una nave in Italia, gettata la divisa, si faceva a piedi dal sud verso l'Abruzzo, il suo pericolosissimo ritorno a casa, insieme ad altri.

Loreta gettò tutto nel piccolo fiumiciattolo che correva sotto alla casa...

Nel raccontare la storia di quella cornice e del vetro rimesso due volte ci faceva tanto ridere (lei, che aveva affrontato tutto da sola) e noi nipotini immaginavamo lei che prima raccoglieva la foto di Mussolini e poi quella del re per poi gettare definitivamente tutto al rivo.

Ogni volta che in TV vedeva filmati storici, foto di Mussolini o del re...si girava inesorabile verso mio nonno e lo spediva a quel paese, aggiungendo:

TU, MUSSOLINI E IL RE, HO DATO PURE LA FEDE MIA !!...

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