Femminile Plurale
Elisabetta Pizzarda e Elisabetta Pizzarda
Volano i fili d’erba
liberati dalla terra.
Radicato resta l’animo
nella riarsa gleba.
Uno strano silenzio quella mattina aveva invaso le stanze della piccola casa, che faticava a svegliarsi. Il buio sembrava prendersi cura dei suoi abitanti, permeati da un insolito torpore. Tutto era fermo, immobile. Ogni cosa era al suo posto, in attesa. Solo le lancette della sveglia appesa alla parete bianca dell’accogliente salotto, accanto al grande camino, spezzavano quel momento sospeso. Marta si era più volte chiesta perché avesse acquistato quella sveglia, sul cui quadrante era raffigurato un frammento invernale della città di New York. Era un oggetto artigianale in legno, comprato in un mercatino locale per pochi soldi, che a prima vista non mostrava alcun legame con gli arredi circostanti, anzi stonava. Aveva, però, attirato l’attenzione di Marta, mentre girovagava solitaria come ogni domenica mattina tra i banchi del mercatino, in mezzo a tanti altri articoli colorati e di diversa provenienza. La sveglia era così arrivata a casa e subito aveva trovato una sua precisa collocazione, inserita in quegli ambienti tipici di un’abitazione di montagna, lontani dal mondo della Grande Mela.