Fèmmene in doppia faccia
Giovanni Zeverino
Premessa dell’autore
“Fèmmene in doppia faccia”
Se il titolo in vernacolo “Fèmmene” risulta essere di facile comprensione, sicuramente vi starete chiedendo il perché del sottotitolo in italiano “in doppia faccia”.
Si parlerà in questo libro di donne dalla doppia identità o doppia personalità? No, niente di tutto questo.
In realtà il “doppia faccia” ci accompagnerà durante tutto il libro.
Doppia faccia in quanto riporta sia testi scritti in vernacolo del mio paese (Santeramo in colle) e sia testi in italiano.
Doppia faccia in quanto a volte è la poesia in vernacolo messa a completamento dell’argomento trattato ed a volte è la poesia stessa a fare da stimolo nell’accendere i riflettori su alcune tematiche.
Doppia faccia in quanto affronterà sì alcune situazioni che le donne si ritrovano a vivere giornalmente nella nostra società, ma contestualmente si soffermerà a dare voce e volto a chi si preoccupa di alleviare quelle angosciose situazioni, a volte per lavoro ma spesso per puro spirito di volontariato.
Doppia faccia perché si parlerà di situazioni diffuse ma poi si farà anche focus su alcuni specifici contesti del nostro territorio.
La doppia faccia parte già dalla copertina sulla quale, due stilizzati volti di donna si sovrappongono all’immagine di una delle facciate della Chiesa del Carmine di Santeramo, chiamata appunto la chiesa ‘’dalle due facciate’’ per via della modifica all’ingresso apportata alla stessa dopo quasi 400 anni dalla sua erezione. In molti conoscono la facciata principale, in tanti passano frettolosamente davanti alla facciata laterale, la facciata che racconta la sua storia.
Ma se il “doppia faccia” ha rappresentato lo stile di conduzione della scrittura (e di conseguenza della lettura), il tema di questa pubblicazione è racchiuso unicamente nel titolo in vernacolo “Fèmmene” ovvero “Donne”.
Ma allora perché una pubblicazione dedicata alle donne?
Chi mi conosce sa certamente della mia passione per la scrittura di poesie in vernacolo. Nelle mie poesie parlo spesso del mio paese ma anche spesso mi piace affrontare temi di carattere sociale.
I diritti delle donne e le cosiddette “donne sfortunate” sono stati i temi racchiusi in due mie specifiche poesie in vernacolo con le quali ho partecipato a due distinti concorsi letterari in Molise (Macchia d’Isernia) ed in Toscana (Viareggio) classificandomi in ambedue al 1° posto, nello specifico l’8a Edizione del Premio Stellina di Viareggio prevedeva come premio una pubblicazione con l’Editore Pezzini.
Stavo già lavorando per l’approntamento di un’altra mia silloge di poesie in vernacolo, ma è stato come se i temi delle due poesie vincitrici, ed un tragico avvenimento che interessò la mia famiglia nello stesso periodo, mi avessero inviato un messaggio ben preciso: era alle donne che doveva essere dedicata la mia nuova pubblicazione e così, accantonato per il momento l’altro progetto, eccomi qui con “Fèmmene in doppia faccia”.
“Fèmmene in doppia faccia” vuole essere una pubblicazione con non molte pretese, un modo diverso per affrontare alcuni argomenti dei quali a volte si parla anche troppo ma sfortunatamente col solo scopo di fare audience, aumentare le visualizzazioni di alcune testate on line o collezionare like.
“Fèmmene in doppia faccia” vuole mettere in evidenza anche le altre facce di alcune medaglie, spesso ignorate, stimolando su di loro un po’ di curiosità, a voi poi, la scelta del lato della medaglia da continuare a guardare.
Comprendendo la difficoltà della lettura delle pagine in vernacolo, ho predisposto nelle stesse un piccolo aiuto: un QR-code attraverso il quale potrete ascoltare le composizioni in vernacolo dalla mia stessa voce
Buona lettura e buon ascolto