dignitosa madre
Stefano Quarantelli
Camogli storia di una fortezza
La storia Castel Dragone, o della Dragonara, è lunga, frammentaria e quanto mai travagliata.
Costruito intorno al XII secolo, fu da subito usato come luogo di incontro della piccola comunità: per ricordare un evento storico, il Castello fu usato per le elezioni del sindaco, che videro trionfare Alberto Olivari nel 1269.
Tuttavia, la finalità principale della rocca era quella di avvistamento e difesa: la posizione era strategica e consentiva di avvistare i numerosi nemici di Camogli quando ancora si trovavano a varie miglia di distanza. Inoltre, a quei tempi, l’Isola di Camogli era realmente un’isola, collegata alla terra ferma solo da un ponte di barche e tutta racchiusa dentro una spessa cinta muraria: assediarla e penetrarvi era assai difficile.
Difficile, sì.. ma non impossibile.
Infatti, nel 1366, l’intero Borgo, Castello compreso, venne incendiato da Nicolò Fieschi; per fortuna, il Castello resistette alla forza delle fiamme.
Nel XV secolo, i cittadini di Camogli cominciarono a rinforzare le difese della rocca: infatti, erano numerose le ribellioni che i Camoglini (e i Recchelini) mettevano in atto verso il Ducato di Milano, a dir loro colpevole di una politica troppo ingerente negli affari della Repubblica di Genova.
Nel 1438, proprio i partigiani del Ducato assediarono il Castello, smantellandone di fatto l’intero perimetro; pochi anni dopo gli stessi abitanti del borgo marinaro riedificarono nuove mura, accollandosi interamente le spese di edificazione che ammontarono, secondo un documento dell'epoca, a 450 £.
Dopo essere stato nuovamente distrutto nel 1448, e ricostruito solo sei anni dopo, arrivò da Genova l’ordine di consegnare il Castello direttamente al Doge della Repubblica, in modo che ne assumesse il controllo. Tuttavia, il Castello veniva sempre visto come una minaccia e, pertanto, venne decretata una sua definitiva demolizione, alla quale si scampò solo grazie a manovre politiche.
Nel XVI secolo, probabilmente nel 1557, la popolazione di Camogli si riversò dentro il Castello per cercare riparo dalla furia di Dragut, che aveva mosso la prua verso Camogli. Tuttavia, il famigerato pirata saraceno, forse già sazio di oro e di sangue dopo il saccheggio di Recco, forse temendo un naufragio a causa dei numerosi scogli di fronte Camogli, passò davanti al Paese senza colpo ferire, finendo per fermarsi solo alla Cala dell’oro per nascondere (si dice…) il suo ricco bottino.
Nel corso dei secoli successivi, venne poi adibito a prigione.
Intorno alla metà del XIX secolo, la proprietà del Castello venne contesa tra Chiesa e Comune. Quando il Castello venne riconosciuto patrimonio demaniale, fu acquistato per 500 £ dal Comune.
Solo il primo conflitto mondiale restituì temporaneamente alla rocca l’originaria valenza di difesa: ospitò infatti un corpo di guardia per sorvegliare le acque del golfo a seguito di gravi fatti di guerra come il siluramento del piroscafo inglese “Washington”.
Nel 1971, venne deciso di realizzare al suo interno un acquario tirrenico, posizionando nei due locali interni numerose vasche in cui erano riprodotti i fondali del Promontorio di Portofino ed ospitati le specie più note della fauna ittica.
Smantellato l’acquario, è oggi meta turistica per tutte le persone che visitano Camogli.
Proprio in questo periodo dell’anno, il Castel Dragone ospita la nostra mostra sui Falò di San Fortunato, che è diventato il nostro metodo preferito per far conoscere la storia e le tradizioni del nostro magnifico Paese!