Ambientata a Vico Equense tra il 1601 e il 1604, canta di un monaco camaldolese dell'eremo di Arola, borgo Equense, che ideò il Provolone del Monaco, per l'appunto. Egli era di origine francese, discendente di una famiglia di caseificatori. A Arola si innamorerà però di una pastorella di Moiano, altro borgo e riceve dal priore e dal vescovo il consenso al matrimonio perchè costoro ritengono sia stata il loro amore voluto dallo Spirito Santo, per regalare a Vico Equense una coppia che testimoniasse e reinverdisse la popolazione dell'esempio di buoni allevatori di bastiame e caseificatori insieme a beneficio di tutta la terra, all'epoca definita dal vescovo: Paradiso Terrestre.