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Alla curiosità di Pia, il maresciallo confermò che rispondeva al vero

quel che era inopportunamente trapelato, vale a dire che quando ave-

vano trovato il corpo di Angela, la poveretta aveva solo una scarpa.

Quando uscirono dalla caserma, Pia era contenta e sollevata. Il suo

babbo, che aveva assistito, si sentì fiero di avere una figlia come lei.

Gisella era stata sulle spine per tutto il tempo, quando vide la figlia

serena non le domandò niente.

Sergio, quando l'andò a prendere per portarla a fare una passeggia-

ta, vedendola tutta sorridente capì che era contenta e soddisfatta della

scelta fatta, vale a dire di avere reso la propria testimonianza.

«Ciao Pia, come è andata dai carabinieri?»

«Come sai che ci sono andata?»

«Basta guardarti per capirlo, in fin dei conti ne avevamo parlato.

Certo, ti sei tolta un bel fardello: ora, chi di dovere, avrà qualche ele-

mento importante in più per fare luce su questa triste vicenda» precisò

Sergio.

Si avviarono, mano nella mano, in su verso i giardini.

«E pensare che se trovassi quella famosa scarpa avrei trovato l'as-

sassino» disse pensierosa Pia.

«Credi che l'assassino abbia ancora la scarpa mancante? sarebbe

davvero uno stupido. Se ne sarà sbarazzato subito tornando indietro

dopo aver sotterrato il corpo.»

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