“VERSI di PACE” due “lemmi” a confronto uniti nell’afflato di armonia e bellezza che traspare dal loro suono. L’uno ci trasporta nel mondo aulico della Poesia, l’altro ci proietta verso la ricerca di quel bene assoluto che dà la serenità del vivere in un equilibrio di intenti e di sentimenti. Il primo rappresenta l’interiorità del poeta che si tramuta in un armonico intreccio di suoni e di metafore, mentre il termine “pace” esprime l’anelito spirituale di ogni essere umano.Nell’accezione comune, però, il sintagma “Pace” si contrappone al più duro “Guerra”. In quest’ottica “La voce dell’Jonio” sempre attenta alle tematiche sociali, ha visto nel conflitto Russo-Ucraino un motivo di richiamo al valore assoluto del bene incommensurabile che è la Pace, sinonimo di vita serena e di libertà.Nel silenzio di questo periodo buio, tra incertezza e preoccupazione, la parola “pace” rimbalza di bocca in bocca, a proposito e a sproposito, ma come sempre sarà la Cultura a farsi portavoce del sentimento comune ai più: costruire la Pace. Eppure, come scrive Dacia Maraini “Il senso della pace non può che derivare dalla guerra. Dove nascono o si minacciano le guerre, nasce il bisogno di pace”.Ma come dice saggiamente papa Francesco “La pace deve diventare cultura quotidiana”.(dall'Introduzione all'Opera a cura di Carmela Tuccari)